Manicure e rischio di tumori
Con la primavera e il ritorno della bella stagione, sentiamo il bisogno di rinnovamento e di colore
Segreteria SIDeMaST, 24 Jun 2024 05:57
Con la primavera e il ritorno della bella stagione, sentiamo il bisogno di rinnovamento e di colore
Segreteria SIDeMaST, 24 Jun 2024 05:57
Con la primavera e il ritorno della bella stagione, sentiamo il bisogno di rinnovamento e di colore. E la possibilità di sentirci “alla moda” nella gestualità delle mani o nella cura dei piedi quando indossiamo calzature aperte, ha incrementato la richiesta e, quindi, la disponibilità di dispositivi dedicati alla manicure, sia nei centri estetici professionali ma anche a domicilio. Attualmente, i principali dispositivi impiegati impiegano due tipi di lampade: lampade a diodi emettitori di luce (LED) e lampade ad ultravioletti (UV) necessarie per la polimerizzazione dei prodotti applicati sulle unghie rendendoli duraturi nel tempo.
L’avvento di queste metodiche, soprattutto l’impiego delle lampade UV, ha sollevato dei dubbi nella comunità medica e scientifica relativamente al potenziale impatto sulla sicurezza della esposizione alla luce UV sulle cellule cutanee e quindi al potenziale sviluppo di tumori della pelle.
L’esposizione intensa e/o prolungata, non controllata ai raggi UV rappresenta infatti uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di tumori cutanei non melanoma (NMSC), derivati dai cheratinociti epidermici, e del melanoma, indicendo danni al DNA e contribuendo a fenomeni di infiammazione, attivazione dei processi di stress ossidativo e alterazioni del sistema immunitario a livello locale tissutale.
I danni potenziali sono a breve, medio e lungo termine, e dipendono da durata, intensità e frequenza di esposizione ai raggi UV, senza considerare i possibili danni da trauma e le reazioni allergiche ai componenti dei prodotti applicati sulle unghie, oltre ai fattori individuali della persona esposta. Il rischio inoltre dipende anche dalla zona trattata in quanto le lampade irradiano non solo la lamina ungueale che è in grado di bloccare completamente la luce UVB e parzialmente UVA, ma anche la zona cutanea circostante e la matrice ungueale, dove si trovano i melanociti e i cheratinociti dello strato germinativo.