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Giovani dermatologi in Etiopia, per imparare sul campo

Da Sidemast 4 borse studio, per allenarsi a specificità malattie

Segreteria SIDeMaST, 02 Dec 2019 01:03

Giovani dermatologi in Etiopia, per imparare sul campo

In un mondo che cambia anche per i fenomeni migratori, i dermatologi devono affrontare nuove sfide.

Una di queste è imparare a riconoscere le malattie anche guardando alle specificità di chi vive o proviene dai Paesi tropicali: per questo la Sidemast (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) eroga 4 borse di studio in Etiopia a giovani medici italiani, che impareranno sul campo.

Un'indagine della società scientifica ha permesso di osservare solo in Etiopia circa 76.000 casi di malattie dermatologiche o che coinvolgono la cute dal 2015 ad oggi.

Lupus eritematoso sistemico, dermatomiosite, sclerodermia, psoriasi, dermatite atopica sono frequenti.

Alta è l'incidenza di malattie su base genetica facilitata dai matrimoni tra consanguinei, come lo xeroderma pigmentoso.

Condizioni di povertà favoriscono malattie infettive come micosi, filariasi, tubercolosi cutanea e Aids.

Frequenti sono anche melanoma plantare, carcinoma baso-cellulare e squamo-cellulare.

L'assenza o ritardo nella diagnosi possono portare esiti talvolta fatali.

Va poi considerato che le patologie della pelle in questi Paesi assumono connotazioni specifiche, diverse da quelle occidentali.

I giovani specializzandi impareranno a riconoscere le lesioni cutanee spia di patologie internistiche, infettive o di natura neoplastica e a coglierne le peculiarità.

"Ad esempio - spiega il professor Aldo Morrone, direttore scientifico dell'Istituto San Gallicano di Roma - l'eritema non è rosso, ma brunastro o blu ardesiaco. È necessario quindi affinare lo sguardo. Inoltre la pelle scura non protegge dalle radiazioni ultraviolette. È necessario abituarsi a riconoscere i segnali di allarme e sfatare questa errata credenza".

"Il fenomeno migratorio- conclude Piergiacomo Calzavara Pinton, presidente Sidemast - è in crescita ed è nostro dovere fornire ai giovani medici gli strumenti necessari affinché siano in grado di garantire la migliore cura al paziente, qualunque sia la provenienza geografica".

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